Disdetta Herabit

In questa guida spieghiamo come disdire Herabit e mettiamo a disposizione un modulo disdetta Herabit.

Disdetta Herabit

Disdire un contratto con HERABIT oggi significa chiudere o migrare una fornitura TLC gestita dalla digital company del Gruppo Hera, che opera con rete e servizi propri e mette a disposizione canali formali ben precisi per il recesso. La base giuridica cambia a seconda del motivo per cui esci. Se l’adesione è avvenuta a distanza o fuori dai locali commerciali, il diritto di ripensamento si esercita entro quattordici giorni con una comunicazione scritta datata e produce la cessazione senza penali, restando dovuti solo eventuali costi di attivazione già fruiti o consumi effettivi e con l’obbligo di restituire gli apparati secondo le istruzioni aziendali. Quando l’uscita dipende da una modifica unilaterale delle condizioni economiche o tecniche comunicata in fattura e sul sito, il recesso è senza penali se esercitato entro sessanta giorni dalla comunicazione; in questo scenario la disciplina di settore consente l’addebito dei soli costi di disattivazione congrui e dà facoltà di saldare subito o proseguire a rate le eventuali apparecchiature acquistate a rate, alle condizioni rese note da HERABIT nei propri moduli e informative contrattuali.

Al di fuori del ripensamento e delle modifiche unilaterali, la chiusura può avvenire per cessazione della linea o per migrazione verso altro operatore. Nella cessazione chiedi l’interruzione definitiva dei servizi dalla data indicata, respetti il preavviso contrattuale e ricevi una fattura finale con canoni pro-rata fino alla data di efficacia, costi di disattivazione solo se trasparenti e proporzionati e l’eventuale evidenza di rate residue; se qualcosa non torna, il reclamo scritto con richiesta di storno motivato è lo strumento corretto. Nella migrazione, invece, è l’operatore entrante ad avviare la portabilità e a coordinare la disattivazione alla data di passaggio, perciò evitare una disdetta separata in parallelo riduce il rischio di interruzioni o perdita del numero. In entrambi i casi la prova fa la differenza: HERABIT indica come recapiti ufficiali una PEC dedicata, la raccomandata al Servizio Clienti di Imola e i canali indicati nell’area clienti; una richiesta inviata a [herabit@pec.gruppohera.it](mailto:herabit@pec.gruppohera.it) o per raccomandata alla sede di Via Molino Rosso 8 con allegata copia del documento del titolare è idonea a dare certezza giuridica a data e ricezione.

La gestione degli apparati è parte integrante della disdetta. Modem, ONT e ogni dispositivo in comodato vanno restituiti nei tempi e con le modalità previste, preferibilmente ottenendo una ricevuta che riporti i numeri di serie; la mancata resa nei termini comporta l’addebito dei valori di mancata restituzione, mentre una riconsegna tracciata chiude l’esposizione. La regola del modem libero consente l’uso di apparati propri durante il rapporto, ma non cancella l’obbligo di restituire quanto ricevuto in comodato alla cessazione. Sul piano contabile, la fatturazione deve arrestarsi alla data di efficacia e la fattura di chiusura deve distinguere nettamente canoni, costi di disattivazione e rate, così da consentire una verifica puntuale e l’eventuale reclamo. La Carta dei Servizi di HERABIT ribadisce che, in caso di disdetta, non si applicano penali ma solo costi relativi alla disattivazione, nel rispetto delle regole di trasparenza; i contatti utili per reclami e comunicazioni restano il numero verde 800 895 000, l’indirizzo del Servizio Clienti di Imola, la casella e-mail di relazione e la PEC societaria.

Quando qualcosa non procede come dovrebbe, la sequenza di tutela passa da un reclamo scritto completo di allegati alla conciliazione presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni attraverso la piattaforma ConciliaWeb. Il tentativo è gratuito e obbligatorio prima di ogni azione in giudizio e nella prassi consente di ottenere storni e indennizzi per ritardi o gestione non corretta; conservare PEC, ricevute di spedizione, numero pratica, prova di riconsegna degli apparati e fattura finale mette il cliente nella condizione di far valere i propri diritti con rapidità. In termini operativi il consiglio è sempre lo stesso: scegliere il fondamento corretto del recesso, usare i canali certificati che HERABIT dichiara nei propri documenti e sul sito, restituire puntualmente i dispositivi e guardare con attenzione la fattura di chiusura. Impostata così, la disdetta diventa un’uscita ordinata che tutela l’utente e riduce al minimo lo spazio per costi impropri o interruzioni indesiderate del servizio.

Modulo Disdetta Herabit PDF

Di seguito è disponibile il modulo disdetta Herabit.