Gori, acronimo di Gestione Ottimale Risorse Idriche, ovvero l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato nell’ambito territoriale ottimale numero tre della Regione Campania, è una delle principali società italiane del settore, con un bacino di utenza di circa un milione e mezzo di abitanti e più di mezzo milione di clienti.
Disdetta Gori
Disdire una fornitura idrica con GORI significa chiedere la cessazione del contratto e la chiusura del contatore del Servizio Idrico Integrato nell’Ambito Sarnese-Vesuviano. Non è un “cambio operatore” come accade per luce e gas nel mercato libero: nel servizio idrico non esiste la migrazione verso un altro venditore, quindi l’alternativa alla disdetta è la voltura se l’immobile resta occupato da un nuovo utente o il subentro se la fornitura era già stata cessata e deve essere riattivata a nome del nuovo titolare. Lo stesso gestore definisce la disdetta come la cessazione del contratto con interruzione dell’erogazione e rimozione del contatore, seguita dall’emissione della bolletta di conto finale che conguaglia i consumi e restituisce l’eventuale deposito cauzionale versato all’attivazione. La pagina ufficiale “Disdetta” lo precisa espressamente e rinvia alla disciplina del servizio idrico integrato per il quadro normativo di riferimento, oltre a mettere a disposizione i canali operativi per inoltrare la richiesta.
Per impostare correttamente la cessazione conviene partire da due coordinate: il canale con cui inviare la domanda e i tempi di esecuzione. GORI consente di presentare la disdetta online dall’area clienti MyGORI, che richiede la registrazione del profilo e consente di gestire tutta la pratica in modalità digitale; in alternativa sono disponibili lo sportello digitale con appuntamento in videochiamata e i numeri del servizio commerciale, utili per essere guidati nella compilazione quando si preferisce il supporto telefonico. Chi desidera un contatto fisico può rivolgersi agli sportelli al pubblico presenti sul territorio. Nella stessa pagina “Disdetta” sono riportati il numero verde da rete fissa e il numero da mobile, oltre al collegamento a MyGORI, con indicazione che il percorso telefonico è attivabile solo in modalità digitale e richiede un indirizzo e-mail del cliente per la trasmissione dei documenti. Questi canali sono stati rafforzati negli ultimi anni e sono ribaditi anche nella sezione “Chiedi a GORI”, che riepiloga orari e recapiti dell’assistenza commerciale e del pronto intervento.
La legittimazione formale della richiesta può essere data anche tramite posta elettronica certificata, particolarmente utile quando si desidera una prova legale dell’invio e della ricezione: la casella PEC pubblicata nei contatti ufficiali e accreditata nell’Indice PA è protocollo@cert.goriacqua.com
; l’uso di questo domicilio digitale garantisce la tracciabilità dell’istanza e velocizza la protocollazione interna. Nulla vieta di trasmettere una raccomandata A/R o di consegnare la domanda allo sportello, ma la pratica digitale attraverso MyGORI o PEC riduce tempi e rischi di smarrimento.
I tempi sono disciplinati a livello nazionale dall’Autorità di regolazione: l’Atlante del Consumatore di ARERA prevede che il gestore idrico esegua la disattivazione entro sette giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta dell’utente, salvo i casi in cui sia necessario concordare uno scollegamento che comporti lavori più complessi. Se il termine non è rispettato per cause imputabili al gestore, spetta un indennizzo automatico di 30 euro, che raddoppia se il ritardo supera il doppio del tempo previsto e triplica se supera il triplo. È su queste soglie che si misurano i diritti del cliente in caso di rinvii o calendarizzazioni oltre misura, e conoscere il parametro consente di programmare con realismo la data di rilascio dell’immobile o la cessazione dei pagamenti, oltre che di chiedere l’indennizzo quando necessario.
L’atto di disdetta produce due effetti amministrativi che vale la pena anticipare in modo chiaro. Il primo è la lettura finale e il conguaglio dei consumi: nella bolletta di conto finale confluiranno i metri cubi misurati fino al giorno di chiusura, con l’applicazione delle tariffe vigenti e delle eventuali componenti corrispettive previste dal regolamento d’ambito. Nelle forniture telegestite la lettura arriva da remoto; se il misuratore non è telegestito, è buona prassi fotografare il display alla data concordata e mettere a disposizione la lettura autoletta, così da avere un riscontro in caso di differenze. Il secondo riguarda il deposito cauzionale. Il gestore indica sul proprio sito che la bolletta di conto finale comprende la restituzione degli importi a titolo di deposito; le condizioni di fornitura richiamano la regola della restituzione maggiorata degli interessi legali, e la stessa impostazione è riflessa nella regolazione nazionale sul deposito cauzionale nei servizi pubblici, che lo qualifica come fruttifero e da rendere al momento della cessazione senza richiedere documentazione ulteriore al cliente. È utile verificare in fattura che la voce di restituzione sia presente e che l’importo non sia trattenuto oltre il dovuto per eventuali insoluti.
Prima di inviare la richiesta può essere opportuno valutare se la tua esigenza sia davvero la cessazione o se un passaggio di intestazione risponda meglio al caso. Se stai vendendo o locando l’immobile e il contatore deve rimanere attivo, la voltura consente al nuovo occupante di subentrare nei tempi più rapidi senza interruzioni, mentre la disdetta comporta la chiusura e, per chi verrà dopo, la necessità di un subentro con riattivazione. La pagina “Voltura” di GORI chiarisce che si tratta della variazione dell’intestatario su un contatore già attivo, con addebito dei costi previsti alla prima bolletta del nuovo contratto; questa scelta evita periodi senza servizio quando la continuità è importante, ad esempio tra un locatore e il nuovo inquilino. Se invece l’immobile viene effettivamente lasciato vuoto, la disdetta è l’unico strumento che azzera responsabilità future sui consumi.
La qualità della prova è il filo conduttore che ti mette al riparo da contestazioni successive. Conservare la conferma di trasmissione della richiesta via MyGORI, la ricevuta PEC o l’avviso di ricevimento della raccomandata, il numero pratica comunicato dal servizio clienti e, a chiusura, la bolletta di conto finale permette di documentare la data da cui i canoni non sono più dovuti e, se necessario, di attivare i rimedi. Se la disattivazione supera i tempi regolatori o se la fattura finale riporta voci non coerenti con il contratto o con la regolazione, il primo passo è il reclamo scritto ai canali ufficiali; in assenza di riscontro o di soluzione soddisfacente si può attivare la conciliazione paritetica o il Servizio Conciliazione dell’Autorità che, per il settore idrico, opera in ambito territoriale secondo le previsioni d’ambito. GORI pubblica nella sezione diritti del consumatore i link alle procedure di conciliazione e alla Carta del Servizio, che definiscono livelli di qualità e impegni del gestore, utili da citare nella reclamazione quando si chiede uno storno o un indennizzo.
Ci sono infine alcuni accorgimenti pratici che facilitano un’uscita ordinata. Indicare nella richiesta l’indirizzo corretto a cui recapitare la bolletta di conto finale evita smarrimenti quando l’immobile viene ceduto o lasciato; coordinare la data di cessazione con la riconsegna delle chiavi e con eventuali lavori di distacco o scollegamento previene contestazioni sul giorno di maturazione degli ultimi corrispettivi; verificare gli orari e le sedi degli sportelli, compresi gli “Sportelli Amico” comunali, consente, se necessario, di completare la pratica a sportello con consegna dei documenti e ricezione immediata del numero pratica. Le pagine dedicate agli sportelli e ai contatti riportano indirizzi e orari aggiornati e sono la fonte più affidabile per pianificare un accesso in presenza.
Modulo Disdetta Gori PDF
Di seguito è disponibile il modulo disdetta Gori PDF da compilare.