Disdetta Hera

In questa guida spieghiamo come effettuare la disdetta Hera in modo semplice e veloce.

Disdetta Hera Luce e Gas

Disdire un contratto Hera nel mercato luce e gas significa scegliere tra due strade tecniche diverse e dare alla richiesta la forma che l’operatore riconosce come valida, con tempi e costi fissati da regole nazionali oltre che dalle condizioni contrattuali. La cessazione vera e propria comporta la chiusura del contatore e l’interruzione dell’erogazione; la migrazione, invece, lascia attivo il punto di fornitura ma cambia il venditore, senza che tu debba inviare una disdetta separata. Comprendere questa distinzione evita sia interruzioni indesiderate del servizio sia addebiti non dovuti nella fattura finale. Hera Comm, società del Gruppo Hera che gestisce i contratti domestici e business, descrive la disdetta come la cessazione del contratto con chiusura del contatore, a differenza di voltura e subentro che servono a trasferire o riattivare un’utenza già esistente senza interrompere la disponibilità del punto.

Quando scegli la cessazione, il riferimento immediato è l’“Atlante per il consumatore” di ARERA, che fissa due passaggi temporali vincolanti: il venditore che riceve la tua richiesta deve inoltrarla al distributore entro due giorni lavorativi e il distributore, a sua volta, deve eseguire la disattivazione entro cinque giorni lavorativi dalla ricezione. Queste scansioni, pensate per il gas, sono lo standard anche per l’elettricità; nella pratica possono allungarsi solo se chiedi uno “scollegamento” fisico dell’impianto, che richiede lavori concordati e non la semplice chiusura del contatore. Sapere che i tempi sono regolati per legge ti permette di programmare la data di cessazione e di contestare ritardi documentando il giorno in cui Hera ha ricevuto la tua richiesta.

Nel caso opposto, se vuoi cambiare venditore mantenendo la fornitura, non devi disdire nulla: firmi l’offerta del nuovo operatore e sarà quest’ultimo ad avviare lo “switch” nel Sistema Informativo Integrato, senza discontinuità e senza costi di recesso. Lo stesso Gruppo Hera spiega, per i servizi in regime particolare, che il cliente può sottoscrivere un nuovo contratto con un altro venditore “senza necessità di esercitare il diritto di recesso verso Hera Comm”, perché lo switching chiude automaticamente il rapporto alla data di passaggio. Questo punto è spesso trascurato e, se confuso, può portare a doppie richieste o alla chiusura anticipata della fornitura con conseguente perdita di servizio in attesa del subentro altrove.

Sul fronte dei canali, Hera mette a disposizione strumenti differenti a seconda che tu preferisca un contatto telefonico, uno sportello o una comunicazione scritta. Per i clienti domestici il numero verde gratuito 800.999.500 risponde da fisso e da mobile con orari estesi nei giorni feriali e il sabato; lo stesso portale del Gruppo indica l’area “Contratto” e i servizi online, da cui puoi scaricare i moduli aggiornati per la disattivazione o lo “scollegamento” e inviarli per e-mail all’indirizzo dedicato per le famiglie, allegando il documento d’identità del titolare. In alternativa puoi spedire il modulo per posta all’indirizzo del Servizio Clienti di Imola, che è il recapito logistico storico per le pratiche cartacee. La scelta di un canale che rilascia prova di ricezione (conferma e-mail, ricevuta PEC o AR della raccomandata) è ciò che ti consente, se necessario, di far valere i tempi regolatori e di chiedere lo storno di canoni addebitati oltre la data di efficacia.

Quanto costa disdire un contratto con chiusura del contatore? La componente economica dipende dal tipo di misura e riflette i costi tecnici del distributore locale. Le guide di settore, allineate alla prassi del Gruppo, riportano importi standardizzati che Hera addebita nella fattura di chiusura: 23 euro più IVA per l’interruttore dell’energia elettrica e, per il gas, 30 euro più IVA fino alla classe G6 e 45 euro più IVA per contatori di classe superiore. La ratio è semplice: l’elettricità si chiude da remoto, mentre per il gas è spesso necessaria la visita di un tecnico per la messa in sicurezza e il sigillo del misuratore. Se nella tua bolletta finale compaiono importi diversi o ulteriori “costi fissi”, verifica sempre se si tratta di addebiti del distributore previsti dalla regolazione o di voci non giustificate, perché solo i costi congrui e trasparenti sono legittimi.

La richiesta di cessazione non esaurisce i tuoi diritti: la fattura finale deve fermarsi al giorno di effettiva chiusura e deve distinguere in modo chiaro corrispettivi pro-rata e spese applicate. Le delibere ARERA che disciplinano tempistiche e corrispettivi in chiusura di fornitura convergono sull’idea che il cliente paghi solo quanto maturato fino alla data di cessazione e gli oneri tecnici strettamente necessari, senza penali mascherate. Se la chiusura riguarda un contatore del gas, ricorda che l’ultima lettura serve a definire i consumi fino a quel momento; in assenza di telelettura conviene scattare una foto del display con data, così da avere un riferimento in più in caso di conguagli anomali.

Esistono poi scenari particolari che giustificano un recesso “rafforzato”. Se Hera ti comunica una modifica unilaterale delle condizioni economiche o tecniche del contratto, puoi uscire senza penali entro il termine indicato nell’avviso, pagando solo gli eventuali costi di disattivazione e decidendo, se avevi un prodotto promozionale o rateizzazioni per lavori o misuratori, se chiudere subito il debito residuo o proseguire alle condizioni comunicate. Il quadro è quello delle comunicazioni elettroniche: l’Autorità impone che le variazioni siano chiare, preavvisate e che al cliente sia offerta un’alternativa e la facoltà di recesso gratuito; in assenza di rispetto delle regole, un reclamo scritto con copia della comunicazione ricevuta mette in moto gli strumenti di tutela.

Se la disdetta riguarda un trasloco o la restituzione di un immobile, organizzare per tempo la data di cessazione evita di pagare canoni e oneri quando non sei più nella disponibilità dei locali. La cessazione per trasloco è una disdetta “con suggello”: la fornitura si ferma e il contatore viene chiuso; chi subentra potrà riattivarlo con un proprio contratto e sosterrà i relativi costi di subentro. Se hai già un acquirente o un nuovo inquilino, valutare la voltura invece della disdetta può evitare tempi morti; ma se non c’è continuità, la cessazione è l’unica scelta che azzera il rischio di consumi a tuo carico dopo il rilascio. Le informazioni sul subentro (tempi tipici di sette giorni lavorativi per la luce e dodici per il gas) aiutano a coordinare il passaggio quando serve programmare una riattivazione rapida.

La relazione con l’operatore resta centrale anche in chiusura. Se utilizzi i canali ufficiali, citi il codice cliente e l’indirizzo del punto di fornitura, alleghi il documento d’identità e indichi una data di efficacia realistica rispetto ai tempi di campo, la pratica viene lavorata senza frizioni. La scelta di comunicare via e-mail ai recapiti “famiglie” e “business” pubblicati sul sito Hera, o via PEC quando vuoi un livello probatorio più alto, accorcia i tempi e mette al riparo da smarrimenti; i numeri verdi permettono di aprire la richiesta e di farti assegnare un numero pratica, ma è sempre utile confermare per iscritto e conservare la ricevuta dell’invio, specialmente se la cessazione si accompagna a contestazioni su fatture o conguagli.

Se qualcosa non torna, il reclamo scritto è il primo strumento, seguito — se il riscontro non arriva entro i termini o non è soddisfacente — dalla conciliazione presso il Servizio Conciliazione dell’Autorità, che si attiva online e gratuitamente e che è ormai un passaggio ordinario anche per le disdette gestite male. Portare in conciliazione la prova della tua richiesta (e-mail con ricevuta, AR della raccomandata o stampa della PEC), il numero pratica assegnato, l’eventuale lettura finale e la fattura di chiusura consente spesso di ottenere storni di voci non dovute e indennizzi per ritardi, oltre all’ordine di eseguire la cessazione se il distributore non è intervenuto nei tempi. In molti casi è sufficiente il richiamo ai tempi regolatori e all’obbligo di fatturare solo fino alla data di efficacia per trovare una soluzione in via bonaria, ma sapere di avere la conciliazione come rete di sicurezza accelera la chiusura.

In sostanza, disdire Hera senza intoppi significa allineare il “perché”, il “come” e il “quando”: fondare il recesso su cessazione, switching o modifica unilaterale a seconda dei casi; usare i canali ufficiali e tracciabili indicati dall’operatore, inclusi moduli e indirizzi dedicati; conoscere tempi e costi fissati da ARERA e verificare che la fattura finale li rispetti. L’attenzione a questi dettagli rende la disdetta un passaggio ordinato: il contatore viene chiuso nei tempi, i canoni si fermano alla data concordata, gli eventuali addebiti tecnici sono quelli dovuti e, se qualcosa va storto, il reclamo e la conciliazione ripristinano rapidamente l’equilibrio contrattuale.

Modulo Disdetta Hera Luce e Gas Editabile

Di seguito è possibile trovare il modulo disdetta Hera luce e gas.