In questa pagina mettiamo a disposizione un modulo disdetta ItaliaOnline e spieghiamo come utilizzarlo correttamente.
Disdetta ItaliaOnline
Quando si parla di disdire ItaliaOnline bisogna distinguere tra due famiglie di rapporti giuridici che ricadono sotto lo stesso gruppo: da un lato i contratti business per imprese e professionisti (per esempio siti web, schede su directory e motori, campagne e servizi digitali), dall’altro gli abbonamenti ai servizi consumer a marchio Libero/Virgilio, come Mail Plus, Libero Mail PEC e altri pacchetti premium. Le regole di uscita non sono identiche e sono fissate, per i servizi business, nelle Condizioni Generali di Servizio di Italiaonline, mentre per i servizi Libero/Virgilio nelle rispettive pagine di contratto e assistenza. Il punto di partenza affidabile sono le Condizioni Generali: i contratti business hanno durata iniziale di dodici mesi, con rinnovo automatico per altri dodici mesi salvo disdetta con almeno 45 giorni di preavviso inviata per raccomandata o PEC; fa fede la data di ricezione della comunicazione. Se hai acquistato un servizio in “Promo Fedeltà” (cioè con una durata minima contrattuale), la disdetta può avere effetto solo dal termine di quella durata minima e resta fermo lo stesso preavviso di 45 giorni; in mancanza, il contratto si rinnova ancora per dodici mesi al listino vigente. Queste clausole, con la scansione temporale e le modalità formali di invio, sono riportate testualmente agli artt. 5.1–5.3 delle Condizioni Generali di Servizio.
È altrettanto rilevante la clausola sulle variazioni di prezzo: quando l’aumento annuo resti entro una certa percentuale indicizzata ISTAT, l’adeguamento si applica automaticamente previa comunicazione; se invece l’aumento supera quella soglia, il cliente ha un diritto di recesso straordinario entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso, da esercitare per iscritto agli indirizzi contrattuali. Anche questa facoltà è prevista espressamente (art. 4.5, con rinvio agli indirizzi del successivo art. 12.1). In più, quando Italiaonline aggiorna le Condizioni Generali, il cliente è libero di recedere entro 30 giorni dall’avviso, con la precisazione che il recesso potrà riguardare i soli servizi incisi dalla modifica, lasciando in piedi gli altri. Sono strumenti utili quando ricevi comunicazioni di “modifica unilaterale” o di aggiornamento condizioni.
Per individuare indirizzi e canali validi, le stesse Condizioni indicano la sede e i recapiti per le comunicazioni formali: Via del Bosco Rinnovato, 8 – Palazzo U4 – 20057 Assago (MI) per la posta e l’uso della PEC per gli invii telematici; oltre a ciò, il documento cita un numero di assistenza clienti per la gestione dei reclami (800.011.411) e rimanda alla sezione “Assistenza” dell’area clienti per aprire una richiesta tracciata. A livello societario, la casella PEC istituzionale risulta pubblicata in atti ufficiali come italiaonline@pec-italiaonline.it , che puoi usare per le disdette e i recessi che richiedono prova legale di invio e di consegna. La pagina “Contatti” elenca anche le sedi operative (Assago, Torino, Firenze, Pisa), ma per la disdetta vale l’indirizzo legale indicato nelle Condizioni/contratti del tuo servizio.
Cosa succede dopo la cessazione? Le Condizioni chiariscono che, allo scioglimento per qualunque causa, l’Account e i Servizi vengono disattivati; Italiaonline concede 30 giorni dalla data di scioglimento per permetterti di effettuare il backup dei dati associati all’account, trascorsi i quali il contenuto non è più accessibile. Questa finestra è importante per chiudere senza perdere materiali caricati su piattaforme, asset creativi o reportistica delle campagne. Conviene quindi pianificare la disdetta prevedendo la raccolta dei file e degli storici prima che il conto venga tecnicamente spento.
Per i servizi consumer a marchio Libero/Virgilio il quadro cambia. Se vuoi sciogliere un abbonamento Libero Mail Plus, puoi esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni dall’acquisto (diritto di ripensamento) con una dichiarazione esplicita che indichi prodotto e casella, allegando documento d’identità; è l’iter previsto dall’help center ufficiale. Al di fuori della finestra di ripensamento, il modo più semplice per fermare i rinnovi è revocare l’opzione di rinnovo automatico dall’Area Account (“I tuoi servizi” → menù accanto alla scadenza → “Rinnovo manuale”), così l’abbonamento si disattiva a naturale scadenza senza altri addebiti. Le pagine di aiuto spiegano entrambi i passaggi in modo trasparente.
Per Libero Mail PEC le condizioni contrattuali specificano i canali per il recesso: raccomandata A/R all’Amministrazione Italiaonline – Servizio Mail PEC presso la sede di Assago, PEC a pec@pec.libero.it oppure mail a recessipec@italiaonline.it, sempre allegando il documento d’identità dell’intestatario della casella. Anche per la PEC, al di fuori del ripensamento, la via pratica è disattivare il rinnovo automatico dall’Area Account prima della scadenza, così da evitare il rinnovo del canone annuale.
Sul fronte diritto di ripensamento, per i contratti conclusi a distanza o fuori dai locali commerciali vale la cornice del Codice del Consumo: 14 giorni è la regola generale; per i contratti conclusi in occasione di visite non richieste al domicilio o di escursioni promozionali il termine è esteso a 30 giorni. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy lo conferma nelle FAQ ufficiali, ricordando che il professionista deve rimborsare quanto versato e che, se hai chiesto espressamente l’avvio del servizio durante il periodo di recesso, potrà esserti richiesto solo l’importo pro-rata per la parte già fruita. Se stai chiudendo un abbonamento Libero/Virgilio sottoscritto online o al telefono e sei ancora entro la finestra, il canale corretto è dunque l’esercizio formale del recesso di legge con allegato documento, anziché la sola revoca del rinnovo.
Nel contenzioso connesso a disdette o fatturazioni, le Condizioni Generali prevedono un sistema interno di gestione dei reclami accessibile dall’area clienti e la disponibilità a un tentativo di conciliazione avanti all’Organismo di Conciliazione dell’Ordine degli Avvocati di Milano. Per controversie sulla validità o sull’efficacia del contratto è competente il Foro di Milano, salvo eccezioni puntuali per azioni di recupero crediti avviate da Italiaonline. In una chiusura ben impostata conviene sempre aprire un ticket nella tua area e, in parallelo, usare PEC o raccomandata per la disdetta; la sequenza garantisce tracciabilità operativa e formale, utile anche se dovessi dimostrare il rispetto dei 45 giorni.
Dettaglio importante per i clienti business: se il tuo contratto include promozioni o sconti agganciati a vincoli (la citata “Promo Fedeltà”), la cessazione anticipata prima del termine minimo comporta il pagamento del corrispettivo pattuito nonostante l’eventuale interruzione del servizio. È una clausola molto comune nei servizi pubblicitari e di presenza online, che va letta prima di decidere la strategia di uscita: se sei vicino alla fine della durata minima, la disdetta tempestiva a 45 giorni può evitare costi inutili, mentre una risoluzione prematura potrebbe farti perdere il vantaggio economico della promozione e generare addebiti residui. All’opposto, se ricevi una modifica unilaterale che eccede la soglia ISTAT prevista, puoi sfruttare il recesso entro 30 giorni dall’avviso per uscire senza oneri extra.
Sul piano operativo torna utile una bussola sintetica, senza trasformarla in un elenco. Se stai chiudendo un servizio business: leggi il tuo ordine per verificare se rientri nella durata minima o nel rinnovo standard, prepara una PEC alla casella societaria indicando numero d’ordine/ID contratto, servizio e data di scadenza, e inviala almeno 45 giorni prima; in parallelo apri una richiesta nell’area clienti e monitora la presa in carico. Ricordati di scaricare i tuoi dati entro 30 giorni dalla cessazione effettiva. Se stai chiudendo un abbonamento Libero/Virgilio: se sei ancora nel ripensamento, esercitalo con dichiarazione esplicita e documento; altrimenti entra in account e revoca il rinnovo automatico prima della scadenza (per Mail Plus e PEC è il canale più rapido), usando, quando previsto, gli indirizzi specifici di recesso indicati nelle condizioni dei singoli servizi. Per esigenze di prova formale, la raccomandata A/R all’indirizzo di Assago resta sempre idonea.
Infine, qualche attenzione pratica riduce il rischio di strascichi. Verifica sempre nella tua area amministrativa quali servizi siano derivanti dal contratto principale, perché molti prodotti aggiuntivi sono collegati e si rinnovano insieme alla data del contratto principale, salvo disdetta. Allinea la disdetta alla tua agenda di comunicazione: se hai campagne o directory stagionali, considera che la cessazione interrompe l’erogazione e, dopo 30 giorni, l’accesso ai materiali: scarica creatività, statistiche, lead e report prima che l’account sia spento. Se ricevi una risposta tardiva o un addebito dopo la data di efficacia della disdetta, invia reclamo scritto e richiama la data di ricezione del tuo invio; la PEC è lo strumento più semplice per fronteggiare eventuali contestazioni. Per i servizi consumer, presta attenzione ai metodi di pagamento: la revoca del rinnovo evita addebiti futuri, ma non cancella canoni dovuti fino alla scadenza già maturata; per la PEC ricorda che le condizioni contrattuali indicano canali e-mail e PEC dedicati alla cessazione, con allegato del documento d’identità come requisito formale. Seguendo le regole scritte nelle fonti ufficiali e rispettando termini e forme, la disdetta di Italiaonline risulta tracciabile, conforme e, soprattutto, priva di costi inattesi.
Modulo Disdetta ItaliaOnline PDF
Di seguito è possibile trovare un modulo disdetta ItaliaOnline PDF.