L’unica modalità per non pagare più il canone RAI è effettuare la disdetta per canone RAI, si tratta di una comunicazione che il contribuente effettua alla Agenzia delle Entrate con la quale dichiara che nel suo caso ricorre una delle tre cause di esenzione dal canone RAI previste dalla legge.
Iniziamo con il dire che quell’imposta che generalmente viene chiamato Canone RAI è una tassa sul possesso di TV e apparecchi sui quali è possibile ricevere il segnale TV. Benché gli introiti vengano percepiti dalla RAI, ovvero dalla azienda televisiva di Stato, il Canone RAI è una vera e propria imposta alla quale sono soggetti tutti i cittadini che possiedono i suddetti apparecchi, indipendentemente dal fatto che poi questi effettivamente guardino i programmi RAI o meno.
La confusione, che si è creata negli anni, ha portato questa imposta a essere vista in malo modo dalla cittadinanza, che la interpreta come una tassa per la visione dei programmi RAI, non comprendendo invece che è completamente slegata da questi.
Risulta essere per questo motivo che le cause per non pagare il canone RAI, che permettono di comunicare la disdetta RAI, non hanno a che vedere con la visione o meno dei programmi RAI quanto proprio con il possesso, o meno, di dispositivi atti a ricevere e riprodurre il segnala TV in genere.
La normativa prevede tre ipotesi, al verificarsi di una delle quali, è possibile effettuare la disdetta per canone RAI:
-Suggellamento degli apparecchi.
-Cessione degli apparecchi.
-Distruzione degli apparecchi.
La prima causa di disdetta canone RAI è la manifestazione da parte del contribuente della volontà di non utilizzare apparecchi atti a ricevere e riprodurre il segnale radiotelevisivo pubblico o privato che sia. In questo caso l’Agenzia delle Entrate provvederà a rendere inservibili i dispositivi per mezzo di una operazione che si chiama suggellamento, ovvero i dispositivi utilizzati, come radio e TV, vengono chiusi in apposite confezioni alle quali vengono messi i sigilli. È questa la strategia studiata dall’Agenzia delle Entrate per rendere inservibili gli apparecchi, senza danneggiarli, in modo che l’utente possa in futuro tornare a usarli. Ovviamente gli apparecchi sigillati vanno conservati poiché con cadenza temporale l’Agenzia delle Entrate può effettuare sopralluoghi per controllare che i sigilli non siano stati rotti e non si usino altri apparecchi in casa. Infatti comprare o detenere una nuova TV farebbe nuovamente sorgere l’obbligo a pagare l’imposta. Per richiedere il suggellamento si deve utilizzare l’apposito modulo disponibile in fondo a questa pagina. Si tratta di un fac simile disdetta Rai da compilare e stampare in modo semplice e veloce.
La seconda causa di disdetta del canone RAI è la cessione degli apparecchi, tenendo sempre a mente che l’obbligo al pagamento dell’imposta nasce dal fatto che si possiedono degli apparecchi, generalmente le TV ma non solo, capaci di ricevere e riprodurre il segnale radiotelevisivo, la vendita a terzi di tutti gli apparati detenuti comporta il termine dell’obbligo di pagare detta imposta, e la nuova generazione dell’obbligo a carico dell’acquirente, se già non era soggetto al canone. Anche in questo caso è necessario si cedano tutti gli apparati in possesso e non vengano mai più acquistati: diversamente rimane l’obbligo di pagamento del canone RAI.
La terza causa di disdetta dell’abbonamento RAI è la distruzione degli apparecchi quale effetto di cause naturali.
Sia in caso di cessione degli apparati che di distruzione degli stessi, va comunicato all’Agenzia delle Entrate il verificarsi dell’evento, per mezzo dell’apposito modulo. Anche in questo caso il modulo disdetta canone Rai è disponibile in fondoa alla pagina e può essere scaricato e compilato sul computer. L’Agenzia delle Entrate potrà comunque recarsi in sopralluogo per controllare la veridicità della dichiarazione e contestualmente si è obbligati a non comprare nuovamente gli apparati, caso in cui scatterebbe di nuovo l’obbligo del pagamento del canone.
Le comunicazioni di disdetta del canone vanno sempre inviate a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento all’indirizzo: Agenzia delle Entrate – Ufficio Torino 1 – S.A.T Sportello Abbonamenti alla Televisione – C.P. 22 – 10121 Torino.
Nel caso ricorra la prima ipotesi di disdetta del canone RAI, ovvero si richieda il suggellamento degli apparati, si dovrà anche effettuare una seconda raccomandata che dovrà contenere il costo di suggellamento, pari ad euro 5,16 per ogni apparato da suggellare e da spedire all’indirizzo: Agenzia delle Entrate – S.A.T. Sportello Abbonamenti TV – Ufficio Torino 1 – C.P. 22 10121 Torino Vaglia e Risparmi. Fate attenzione a indicare nella causale del pagamento il numero dell’abbonamento RAI. Lo sportello Abbonamenti TV vi risponderà chiedendo informazioni riguardo marca e modelli degli apparecchi da suggellare e la vostra disponibilità di orari per effettuare l’operazione di suggellamento.
Per coloro che avessero conservato il libretto dell’abbonamento RAI, è bene inviare per raccomandata anche il libretto stesso, dopo averne effettuato una copia, ricordandosi di barrare la cartolina contrassegnata con la lettera D alla voce Intende far suggellare il Televisore a Colori.
La procedura per disdire il canone Rai è quindi piuttosto semplice.